Dalla coltivazione al confezionamento
Lo zafferano Milani è coltivato in terreni ben strutturati, bilanciati e baulati, evitando così ristagni idrici e, di conseguenza, malattie fungine.
La tecnica culturale utilizzata è esclusivamente biennale, permettendo così di ottenere un prodotto di qualità utilizzando a pieno le sostanze del terreno ed evitandone l’impoverimento di esso, come ottenuto da cicli di durata maggiore.
Alla fine del ciclo, ad inizio luglio, i bulbi vengono estratti dal terreno, selezionati e scelti per la messa a dimora nel nuovo terreno a fine agosto.
La fioritura avviene circa due mesi dopo la messa a dimora dei bulbi, raccolti di mattina alle prime luci dell’alba, quando il fiore è ancora chiuso. I fiori vengono raccolti a mano, uno per uno, riposti in contenitori forati.
Subito dopo la raccolta, avviene la sfioritura, anch’essa effettuata interamente a mano, separando gli stimmi dal fiore, che, una volta essicati, danno origine al prestigioso zafferano Milani.
L’essicazione avviene subito dopo la sfioritura a temperature e tempi controllati, per far si che il prodotto mantenga la qualità e le sue proprietà organolettiche, eliminando solamente l’umidità presente negli stimmi.
Una volta essicato lo zafferano Milani viene posto in barattoli di vetro sterilizzati, e riposti in luogo al buio e fresco, per circa un mese, per far si che gli aromi si stabilizzino, mantenendo la qualità, caratteristica principale di questo prodotto.

Zafferano in campo

Raccolta dello zafferano

Filari di zafferano

Dettagli del fiore
